Cosa significano MHEV, HEV, PHEV, FCEV e BEV

07/12/2023

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Se stai pensando di acquistare un veicolo elettrico, potresti trovarti di fronte a un mare di sigle come EV, BEV, PHEV e HEV. Capire cosa significano queste abbreviazioni è fondamentale per prendere la decisione giusta. In questo articolo, esploreremo le diverse tipologie di veicoli elettrici (EV) e ibridi, cercando di chiarire ogni dubbio.

Prima di partire con la guida alle sigle di auto elettrificate ed elettriche, occorre però fare una premessa sulle due grandi tipologie di auto ibride: ibrido parallelo e ibrido serie.
La famiglia più numerosa sul mercato è quella dell'ibrido parallelo, vetture in cui motore termico e motore elettrico forniscono motricità alle ruote assieme o singolarmente. In questa grande categoria rientrano le mild hybrid, le full hybrid e le plug-in hybrid.
La seconda tipologia è quella dell'ibrido serie, auto in cui la trazione alle ruote è fornita esclusivamente dal motore elettrico e dove il motore termico funge da semplice generatore di elettricità per l'elettromotore e/o la batteria.

MHEV: il mild hybrid

Partiamo innanzitutto dal significato della sigla; MHEV, Mild Hybrid Electric Vehicle, cioè letteralmente veicolo elettrico ibrido leggero. In questo caso si tratta del tipo di elettrificazione più basilare in assoluto, abbinato solitamente a una batteria di piccole dimensioni, nell'ordine dei Wh e non dei kWh (tipico degli altri tipi di elettrificazione).
Nei motori Mild Hybrid (MHEV) la parte elettrica supporta il motore a combustione migliorando consumi e prestazioni, consentendo di ottimizzare il viaggio. Capaci di recuperare energia in fase di frenata o in decelerazione, nei motori MHEV il sistema elettrico non è in grado di muovere la vettura in autonomia.
In questo tipo di vetture non è presente una presa di corrente in grado di collegare alle stazioni di carica, ma sono comunque considerate ibride e possono quindi usufruire di vantaggi come l’accesso alle ZTL e l’esenzione del bollo, in alcune regioni.

HEV: il full hybrid

La sigla HEV sta per Hybrid Electric Vehicle, cioè veicolo elettrico ibrido. Alcuni costruttori aggiungono la dicitura "full" davanti a "hybrid" ma il succo del discorso non cambia. Si tratta del modo più longevo e più collaudato di vivere la mobilità elettrificata, che spesso ha dimostrato di essere anche il più efficiente in assoluto, o meglio il più bilanciato.
Un powertrain full hybrid è, quasi sempre, composto da un motore termico a benzina a ciclo Atkinson, abbinato a un motore elettrico posto sullo stesso asse di trazione, a meno che non si tratti di full hybrid 4x4, che prevede l'adozione di un secondo motore elettrico anche sull'altro asse. Ad alimentare i motori elettrici ci pensano pacchi batteria piccoli ma sufficienti a garantire un'autonomia di qualche chilometro in modalità emissioni zero, fino a un massimo - ma i valori cambiano tra modello e modello e a seconda di come si guida - di 60/70 km/h. Le batterie si ricaricano in fase di frenata e non c'è quindi bisogno di fonti esterne.

PHEV: il plug-in hybrid

La sigla PHEV sta per Plug-in Hybrid Electric Vehicle, cioè veicolo elettrico ibrido ricaricabile. Si tratta del tipo di elettrificazione ibrida più evoluta in assoluto, subito al di sotto delle auto 100% elettriche, abbinato a una batteria di medie/grandi dimensioni a seconda dei modelli e a motori termici che possono essere sia a benzina che diesel. Viene proposto da numerosi costruttori, seppur in forme e modalità a volte estremamente diverse e variabili soprattutto in funzione della "filosofia": diminuire i consumi o aumentare le performance.
I motori Plug In Hybrid (PHEV), invece, sono composti dall’interazione tra due motori (uno elettrico ed uno endotermico) e sono in grado di percorrere alcune decine di chilometri in modalità esclusivamente elettrica. Il motore elettrico può essere ricaricato alla rete domestica o alle colonnine di ricarica pubbliche. Come le vetture con tecnologia MHEV, le ibride Plug In possono godere di agevolazioni quali esenzione dal bollo o transito nelle zone a traffico limitato.

FCEV: le fuel cell a idrogeno

Tecnicamente sono ancora considerate auto ibride (ibrido serie), ma le pochissime auto fuel cell a idrogeno (fuel cell electric vehicle o FCEV) sono quanto di più vicino ci possa essere all'auto elettrica. Questo perché a trasmettere forza motrice alle ruote c'è sempre uno o più motori elettrici, alimentati da una cella a combustibile e una batteria tampone. Al posto del motore a benzina o diesel tipico delle altre auto ibride, sulle auto a idrogeno c'è una pila a combustibile (fuel cell), sistema elettrochimico che genera energia elettrica utilizzando l'idrogeno contenuto in un serbatoio e l'ossigeno presente nell'aria. Le uniche emissioni allo scarico sono costituite da vapore acqueo.

BEV: il full electric

Eccoci arrivati alla fine con la sigla BEV: Battery Electric Vehicle, cioè veicolo elettrico a batteria. Per questa ultima sigla abbandoniamo le auto elettrificate ed entriamo a tutti gli effetti nel mondo delle auto 100% elettriche, con powertrain che possono essere composti da uno, due o, perfino, tre motori a seconda dei modelli e batterie di tutte le dimensioni. Lo schema meccanico di un powertrain full electric è quanto di più semplice si possa incontrare su strada: uno o più motori elettrici di potenza solitamente superiore alla media delle auto ibride vengono alimentati da una grande batteria che fornisce energia. Più efficiente è la gestione dell'elettricità e più grande e "denso" di kWh è il pacco batteria, maggiore è l'autonomia.

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